Sostenibile.com (creato nella sua versione beta a maggio 2012) è un progetto sperimentale volto alla promozione della sostenibilità delle attività commerciali e a breve delle associazioni culturali sul territorio delle città italiane. Il progetto si sviluppa intorno al sito internet www.sostenibile.com ed alle applicazioni mobile per Iphone e Android. Sostenibile.com intende coinvolgere i cittadini nella veste di residenti, commercianti o fruitori di servizi all’interno di un territorio in cambio di agevolazioni e sconti nelle attività commerciali che vi aderiscono. L’idea è creare una comunità di attori sensibili al tema della sostenibilità che agiscono in modo responsabile e consapevole, innescando un circolo virtuoso e diffondendo l’idea che agire in modo sostenibile significa avere un impatto positivo sul proprio quartiere e di conseguenza sull’intero territorio.

Ripubblichiamo qui volentieri l’articolo di Gaia Matteucci apparso nel Blog SOSTENIBILE.COM

Il progetto Tatawelo: un caffé al sapore di dignità

Domandarsi cosa si nasconde dietro a gesti automatici e scontati come quello del caffè che beviamo tutti i giorni, più volte al giorno, non è poi così immediato. Il caffè, bene coloniale per eccellenza e tra i prodotti più scambiati in borsa, è il simbolo di un’economia basata su meccanismi di sfruttamento e di speculazione finanziaria, nonché il maggior prodotto di esportazione e fonte di reddito per centinaia di famiglie di piccoli produttori.

E’ un esempio emblematico per comprendere cosa si può nascondere dietro alle nostre scelte di acquisto: un duro lavoro per chi lavora nelle piantagioni ma un buon profitto solo per chi, alla fine del processo di produzione, vende il caffè a noi consumatori.

Provate ad immaginare una zona impervia a più di mille metri di altitudine percorribile solo a piedi. Qui si trova la piantagione di caffè della famiglia di Anselmo. Alle sette del mattino, dopo una colazione a base di fagioli e tortillas, Anselmo con la moglie, i figli, i fratelli e la suocera, si mette in cammino verso le piantagioni. Rimangono fino alle cinque del pomeriggio a raccogliere, uno ad uno, solo i frutti di caffè al giusto punto di maturazione. Prima del tramonto, con i sacchi in spalla da 70 kg l’uno, portano a casa i chicchi raccolti con tanta cura durante la giornata. E il giorno dopo, all’alba, si ricomincia. Le attività della raccolta e della lavorazione del caffè (lavaggio, spolpatura, essiccazione, ammasso) rappresentano la quotidianità per intere famiglie da novembre fino a maggio.

Immaginate anche che intorno ad Anselmo e la sua famiglia, così come intorno agli altri piccoli produttori, ruotano i cosiddetti coyotes (gli sciacalli, ovvero gli intermediari delle grandi imprese) che esercitano attività creditizie con tassi di usura fino al 40% e che si assicurano così l’approvvigionamento di caffè, passando casa per casa con i loro camion e bilance truccate, pagando un prezzo che non tiene affatto conto del lungo e meticoloso lavoro che vi è alle spalle.

Il progetto Tatawelo (“avo” in lingua tzeltal ) nasce nel 2003 dalla sinergia tra diverse organizzazioni dell’economia solidale italiana per sostenere le comunità indigene zapatiste del Chiapas, in Messico, attraverso la commercializzazione del caffè. L’Associazione Tatawelo, nata nel 2005 per seguire il progetto iniziato nel 2003, nel tempo ha iniziato a controllare direttamente l’intera filiera del caffè, dall’importazione alla distribuzione, nei canali dell’economia solidale in Italia, con l’obiettivo di garantire una filiera etica dal produttore fino al consumatore. Il “Tatawelo Cafè Excelente” viene raccolto dalla Cooperativa Ssit Lequil Lum (dallo tzeltal “I frutti della Madre Terra), composta da circa 500 indigeni zapatisti di etnia chol e tzeltal che vivono nei municipi autonomi del nord del Chiapas.

La rete di distribuzione del Tatawelo Café Excelente è composta da gruppi di acquisto solidale (G.A.S.), cooperative, botteghe del mondo, associazioni, collettivi, circoli, soci e sostenitori individuali di tutto il territorio nazionale. A Torino si può trovare, ad esempio, presso Gas Amici di Glocandia, Gas Roccafranca, Gas La Cavagnetta, Gas BisBEtica, GasTO, nel circuito dei GAC, presso la cooperativa Baobab… Questa rete, locale e nazionale, sostiene il progetto attraverso il prefinanziamento, ovvero pagando il caffè in anticipo e permettendo così all’Associazione Tatawelo di versare ai produttori una somma consistente, variabile a secondo della disponibilità ottenuta, del valore complessivo del caffè acquistato. Questo consente alla cooperativa chiapaneca di disporre di risorse finanziarie per comprare gli strumenti necessari alla raccolta e alla lavorazione del caffè, trasportare il caffè fino al porto d’imbarco e far fronte alle spese di sussistenza quotidiana. L’indipendenza finanziaria, garantita dal prefinanziamento, è essenziale per i produttori nell’affrancarsi da meccanismi che generano rapporti di vera e propria schiavitù.

Oltre a pagare un prezzo giusto e anticipato, l’associazione si è impegnata a finanziare percorsi di formazione sui temi dell’agro-ecologia e della produzione organica. Altro obiettivo è quello di mettere i produttori nelle condizioni per fare un’auto certificazione della qualità del loro caffè, senza dover ricorrere a enti di certificazione esterni che, oltre a esigere tariffe elevate, applicano metodologie che non tengono conto del contesto di ogni comunità.

La campagna Tatawelo 2014 di prefinanziamento per sostenere i piccoli produttori delle montagne del Chiapas è in corso; c’è tempo fino al 20 Dicembre 2013 per ordinare il caffè che i produttori raccoglieranno nei prossimi mesi, come spiegato sul sito dell’associazione. Una tazzina di caffè non solo assicura un prezzo equo a chi lo coltiva, ma nel supporto alle comunità zapatiste, diviene uno strumento per conoscere le proposte di cambiamento lanciate dal sud del mondo, affiancare processi di resistenza al modello economico e politico dominante e di intrecciare in modo orizzontale le nostre speranze di cambiamento con quelle di altri cittadini e cittadine del mondo.